sabato 13 settembre 2008

Stazione di Dolo protagonista di continui disservizi

Mattinate da incubo per i pendolari che ogni giorno si servono della stazione di Dolo.
Ormai versa in condizioni pessime, per le quali da tempo fa infuriare i passeggeri giornalieri.
Soprattutto per la sistematica rottura delle obliteratrici, strumento indispensabile per evitare salate sanzioni, un disagio che porta i passeggeri onesti a spiacevoli discussioni con i controllori a bordo treno.
Ma purtroppo i viaggiatori in giornate avverse, si trovano nell'impossibilità addirittura di acquistare il biglietto, a causa del frequente guasto della biglietteria automatica dentro la stazione, dovendosi servire della tabaccheria che ha una disponibilità limitata di tratte.
Per non bastare anche i bagni sono sistematicamente chiusi, questo per evitare spiacevoli "soggiorni" di extracomunitari fiorenti nella stazione, ma finisce come sempre per ricadere sui cittadini onesti impossibilitati ad utilizzare i servizi igienici.
Unica nota positiva, dopo un anno di disagi, è stata la riparazione dello schermo degli orari per i passeggeri che si servono del binario uno.
Almeno ora i pendolari possono vedere sul display il ritardo accumulato dal loro treno.

R. S.




Continueremo a vigilare...

lunedì 1 settembre 2008

La pista ciclabile senza meta si farà

Anche Dolo investe nelle piste ciclabili; infrastrutture indispensabili per un paese dove il traffico negli ultimi anni si è notevolmente intensificato.
Ma l'opera che sorgerà in Via Cairoli in prossimità del ponte del Serraglio che unisce Dolo a Cazzago è al quanto ridicola.
Non tanto per la creazione di una passerella in legno dedicata a ciclisti e pedoni per attraversare il canale, opera necessaria date le dimensioni del ponte e il pericolo per i mezzi a due ruote, bensì è bizzarra la costruzione di una pista per i velocipedi dal ponte a Via Vecellio in direzione Dolo.
Un'opera della lunghezza di 250 metri circa che non ha una meta precisa, in quanto la sua utilità è limitata ad un breve tratto e i ciclisti diretti a Dolo si troverebbero nella medesima situazione di pericolo odierna.
Una realizzazione eseguita dal Comune per dimostrare la sua presenza e operatività nel territorio, investendo purtroppo in infrastrutture senza logica e soprattutto sperperando denaro pubblico.
I proprietari terrieri nella zona interessata hanno subito un esproprio forzato per "ragioni di interesse pubblico" che in realtà a mio avviso sono solamente ragioni di interesse politico.
Per i cittadini coinvolti era previsto un minimo indennizzo per niente adeguato al danno arrecatogli.
Dopo numerose trattativi solamente con l'ausilio di avvocati ingaggiati privatamente la cifra è potuta diventare più onesta.
Purtroppo per i cittadini dopo il danno anche la beffa dato che l'indennizzo è servito a sostenere le spese legali e in certi casi è stato addirittura insufficiente.
Tutto questo per un opera di scarsissima utilità che non risolve i problemi di viabilità, anzi per il momento ha danneggiato solo i cittadini, e i lavori devono ancora iniziare...

R. S.